"Tu 'l sai, che non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch'al gran dì sì chiara." (Purg. I; 73-75)
Problema: Separazione dagli affetti Parola chiave: Lacerazione affettiva Congiunzione / Riunificazione
Sentirsi abbracciati nell'affetto dei nostri cari. Quando
veniamo al mondo riconosciamo noi stessi nell'affetto ricevuto dai
nostri cari, le carezze della madre sono un nutrimento, tanto quanto lo è
il latte materno. Ogni volta che ci separiamo dall'affetto di una
persona cara si apre una ferita nella nostra identità che causa un
vuoto. La sua manifestazione biologica è un'aumentata sensibilità
cutanea, ovvero del tatto, che come un braccio teso, si estende alla
ricerca dell'affetto perduto. Questo rimedio è una guida che ci aiuta a
richiudere la lacerazione creata dalla separazione da un affetto. Questo problema ha
origine dal distacco di un contatto fisico da una persona amata o da un
affetto (es.: animali domestici). Non sempre ne siamo consapevoli, anzi
può succedere di considerare con freddezza l'affetto da cui ci siamo
separati, allo scopo di ridurre la sofferenza generata dal distacco.
Biologicamente il nostro organismo tende ad un aumento di sensibilità,
sia emotiva che cutanea. A livello psichico non ci si
sente amati, si ha un forte senso di nostalgia e lontananza. Le persone
coinvolte da questo problema sono spesso caratterizzate da una forte
sensibilità. Lontani dal nostro centro vitale ci sentiamo spaesati,
avvertiamo la perdita del nostro ruolo soggettivo e sociale con tendenza
a sviluppare un'identità parziale. La persona vive uno
stato di profonda tristezza e una mutilazione nel proprio senso di
identità. La manifestazione degli squilibri associati al problema è
l'arrossamento, la depigmentazione e l'aumentata sensibilità nelle aree
interessate. Organi e tessuti coinvolti nel problema Epidermide,
capelli, peli, periostio, seno e dotti lattiferi, occhio (palpebra,
congiuntiva, cornea, cristallino), seno sinistro (separazione o
preoccupazione per figli, madre), seno destro (separazione o
preoccupazione per partner, padre). L'epidermide è la parte della pelle
innervata sensibilmente ed i disturbi si manifestano generalmente
tramite un aumento della sensibilità nelle aree interessate, spesso con
rossore e prurito. Rimedio a base di: Calendula, Enotera e Girasole Azioni sul piano fisico Coleretica
e stimolante della cellula epatica, emmenagoga, antinfiammatoria,
eudermica, riepitelizzante, antisettica, cicatrizzante, stimolante e
calmante. Indicazioni Coadiuvante in caso di: - Uso
orale: psoriasi, eczemi, arrossamenti cutanei e palpebrali, eritemi,
fitte al seno (sine causa), congiuntivite, affezioni della cornea e del
cristallino, calazi, orzaioli, aumentata sensibilità cutanea,
insufficienza epatica, insufficienza e dolori mestruali, congestione
epatica, scrofola, oligurie, ulcere gastriche e duodenali.
- Uso
topico: ulcere, screpolature, geloni ulcerati, piaghe di ogni specie,
adeniti e mastite, foruncolosi, ascessi, eczema, dermatosi squamose,
acne, impetigine, scottature, irritazione cutanea.
Riequilibrio sul piano energetico Rinforza
il centro vitale o "sole interiore", aiuta a superare barriere e
distanze, incrementa il sentimento di protezione affettiva, favorisce
l'integrazione col proprio io maschile e femminile. Ingredienti Calendula (fiore), Enotera (fiore), Girasole (fiore). Descrizione botanica e habitat
Calendula:
pianta erbacea annuale, raramente biennale, con fusto rigido, ma
ramificato, alto fino a 80-90 cm; le foglie sono alterne, le inferiori
spatolate, mentre le superiori lanceolate o ellittiche, lunghe 5-12 cm; i
fiori sono dei capolini di colore che va dal giallo all'arancione; il
frutto è un achenio simile a una piccola luna. La radice è fusiforme e
ramosa. Cresce dalla zona mediterranea e submontana nei prati e nei
campi, ma prevalentemente è coltivata nei giardini come pianta
ornamentale.
Enotera:
pianta erbacea biennale, con foglie disposte a rosetta di forma
lanceolata, fiori gialli uniti ad un asse fiorale, che sbocciano la
sera. Originaria dell'America del Nord, cresce ormai spontanea anche
nelle regioni temperate dell'Europa, in particolare su terreni sciolti e
in posizioni soleggiate.
Girasole:
Il girasole (Helianthus annuus, L. 1753) è una pianta erbacea annuale
appartenente alla famiglia delle Astaraceae, caratteristica per la
sua grande infiorescenza a capolino, il cui diametro può raggiungere i
30 cm., mentre il fusto può arrivare a 3 metri di altezza. Il suo nome
comune è dovuto alla capacità del capolino di ruotare durante la
giornata in direzione del sole, comportamento noto come eliotropismo. Il
girasole è originario delle Americhe e per crescere bene
necessita di molto sole e terreni fertili, umidi, ben irrigati.
Modo d'uso Adulti: da 10 a 30 gocce tre volte al giorno prima dei pasti diluito in acqua. Bambini: da 5 a 10 gocce due volte al giorno prima dei pasti diluito in acqua. |