"Piangendo dissi: Le presenti cose col falso lor piacer volser miei passi, tosto che 'l vostro viso si nascose." (Purg. XXXI; 34-36)
Problema: Perdita grave di un affetto Parola chiave: Perdita / Reintegrazione
Dall'oscurità alla luce. La
perdita di una persona cara, reale o percepita (sentirsi abbandonati da
una persona che vive ancora al nostro fianco) ci pone di fronte
all'ineluttabilità della vita, suscitando sentimenti di rabbia e
recriminazione verso un fatto ingiusto, di impotenza verso un destino
più grande di noi. Ma anche senso di colpa per essere sopravvissuti e
attaccamento alle altre persone care per impedirne, stavolta, la
perdita. Tutto ciò si traduce in squilibri all'apparato riproduttivo
(ovaie / testicoli), in quanto biologicamente si vorrebbe far rinascere o
sostituire l'affetto perduto, oppure ci si sente impotenti nel creare e
difendere la vita. Questo rimedio è una guida che ci aiuta a sopportare
il lutto o la perdita di un affetto. La morte è il compimento
della vita inteso come fine della nostra esistenza. Ciò nonostante la
società moderna rifiuta il concetto di morte così profondamente da
arrivare ad ignorarla. La paura di morire è una cosa del tutto naturale
ed è la risposta primaria all'istinto di sopravvivenza. Il suo rifiuto
deriva dal fatto che la intuiamo come limite massimo delle nostre
possibilità e quindi di noi stessi. Con la morte degli
altri, soprattutto le persone a noi care, realizziamo la presenza della
morte stessa e la sua inesorabilità. Ciò suscita la paura da cui
elaboriamo quel rifiuto ricordato precedentemente. Esso si manifesta con
emozioni di rabbia, rancore, recriminazione, preoccupazione per la
salute dei nostri cari, senso di abbandono, senso di colpa del
sopravvissuto, impotenza e desiderio di avere figli. Sul
piano biologico, in risposta al senso di impotenza di fronte al limite
invalicabile rappresentato dalla morte, abbiamo ripercussioni sugli
organi sessuali con aumento delle secrezioni ormonali in risposta al non
sentirsi in grado, o nel tentativo di migliorare, la nostra capacità
generatrice. A livello mentale l'individuo è portato a
ritualizzare la perdita e ad abbracciare forme di pensiero religiose,
oppure a riprodurre continuamente eventi di perdita nella propria vita
sia oggetti che persone amate. Organi e tessuti coinvolti nel problema Ovaie e testicoli. Rimedio a base di: Salice, Non ti scordar di me, Rosa Azioni sul piano fisico Sedativo genitale, antinevralgico, antispasmodico, calmante nervoso, tonico, antinfiammatorio.
Indicazioni Coadiuvante
in caso di: squilibri della secrezione ormonale (aumento della
secrezione ormonale, atrofia del tessuto interstiziale di ovaie e
testicoli), cisti, spermatorrea, nevralgie reumatiche, dolori mestruali,
angoscia, ansietà, insonnia dei nevrastenici, iperacidità gastrica,
artritismo e stati febbrili. Riequilibrio sul piano energetico Elaborazione
della perdita e del lutto, lenimento del dolore, superamento
delle separazioni e consolidamento dei legami, incremento della
fecondità. Ingredienti Salice (corteccia, gemme, fiore: amenti maschili e femminili), Non ti scordar di me (fiore), Rosa (olio essenziale). Descrizione botanica e habitat
Salice:
pianta dioica con tronco sinuoso e spesso piegato con rami flessuosi
che cadono verso il basso. Le foglie sono alterne, lanceolate e strette
con margine dentellato di un colore duplice. I fiori sono degli amenti
sessili, grossi e precoci. Gli stami sono del tutto glabri: i maschili
ovati, i femminili lunghi. Gli amenti femminili sono composti da capsule
coniche o allungate, che si aprono, quando sono mature, in due valve,
che si arrotolano verso l'esterno e liberano i semi piccolissimi,
avvolti da lunghi peli setosi.
Non ti scordar di me:
Pianta della famiglia delle Boraginaceae, comprende circa 50 specie di
erbe annuali o perenni. I fiori di colore blu (a volte bianco, giallo o
giallo e blu), disposti in cime appaiate sono senza brattee, o con
brattee nella parte inferiore. Il calice è regolarmente diviso fino a
metà o oltre; è ispido per la presenza di peli setolosi. Rispetto al
peduncolo, il calice, può essere articolato e caduco o non articolato e
persistente. La corolla rotata o rotata-imbutiforme, ha il tubo
generalmente corto, fauce munita di cinque gibbosità glandulose, bianche
o gialle e generalmente incluse; lembo regolarmente diviso in cinque
lobi. È particolarmente diffuso nelle regioni temperate di tutto il
mondo. In Italia è presente in tutte le regioni con un numero variabile
di specie.
Rosa:
genere delle Rosaceae, comprende circa 150 specie, numerose varietà con
infiniti ibridi e cultivar, originarie dell'Europa e dell'Asia, di
altezza variabile da 20 cm a diversi metri, comprende specie
cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a
fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o
doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodio).
Modo d'uso Adulti: da 10 a 50 gocce tre volte al giorno prima dei pasti diluito in acqua. Bambini: da 7 a 20 gocce due volte al giorno prima dei pasti diluito in acqua. |