"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura chè la diritta via era smarrita" (Inf. I; 1-3)
Problema: Ricerca dell'identità Parola chiave: Perdere le radici / Trovare la propria identità
Essere Re di se stessi. La
ricerca della propria identità, pur apparendo come una cosa ovvia e
quasi banale (chi non vuole conoscere se stesso?), deriva da un
conflitto interno molto intenso che ha come fondamento la sensazione di
perdita delle proprie radici o l'impossibilità di trovare un proprio
spazio vitale. Così si tende ad avere un forte attaccamento verso
l'esperienza o le cose possedute. Questo rimedio è una guida per
traghettare la nostra esistenza dall'affermazione di sé negli
altri, all'affermazione di sé in noi stessi, a mettere radici e a
trovare la propria evoluzione spirituale.
La persona che vive
questo conflitto è perennemente alla ricerca di sé stesso. La propria
identità trascende luoghi e tempo; l'attaccamento a beni ed affetti è
mutevole, transitorio, egli prende e lascia in rapida successione. La
brama e la passione sono governati dalle proprie abilità e da una
razionalità fredda, a volte cinica. Lo stato emotivo è di inquietudine,
sospensione, continua insoddisfazione, spesso ansia. La
spinta motivazionale all'affermazione di sé varia tra la ricerca di
visibilità e il mimetismo (nascondersi, adattarsi al proprio habitat
senza troppo apparire); alterna il raggiungimento di un fine, quasi
sempre con scopi elevati, alla discontinuità nel raggiungimento delle
mete prefissate. La sensazione di fondo è di essere segretamente votati
ad una causa "più grande"; ad una mission. Chi ha un conflitto di "Identità"
si sente un ramingo, un re senza trono, un messia (portatore di un
messaggio). È naturalmente spinto alla leadership dal consenso degli
altri; non fa discepoli; è creativo, crea tendenza. Evita o decade
volontariamente da incarichi di responsabilità. È dissacrante, ironico,
si sente spesso incompreso. Teme il tradimento. Disprezza intimamente
l'ordinarietà. Tende all'eccellenza. Sale e scende con disinvoltura la
scala dei valori e delle gerarchie sociali. È uno sperimentatore. Organi e tessuti coinvolti nel problema Reni (bacinetto, calice, uretere, uretra, collettori), parenchima renale, milza e surrenali. Rimedio a base di: Equiseto, Vite, Pisello e Avena Azioni sul piano fisico Diuretica,
emostatica, rimineralizzante, emopoietica (stimola la formazione dei
globuli rossi), antidegenerativa, antinfiammatoria, cicatrizzante. Indicazioni Coadiuvante
in caso di: sete, dolore ai reni, calcolosi, stimolo vano ad urinare,
ritenzione dei liquidi, gotta, squilibrio nei valori della creatinina,
reumatismo articolare, enuresi, uremia, minzione frequente, stitichezza,
gonfiori, aggravamento di tutte le problematiche infiammatorie,
astenia/iperattività, ulcerazioni renali, splenomegalia/atrofia della
milza, piastrinopenia.
Riequilibrio sul piano energetico Non
avere paura dell'ignoto, lasciar scorrere le idee, le emozioni, avere
capacità di adattamento alle situazioni e ai cambiamenti mantenendo
integra la propria direzione, sentirsi ancorati alla propria struttura
materiale ed affettiva, vedere e superare i traumi nascosti.
Ingredienti Equiseto (foglie, succo), Vite (foglie, fiore, gemmoderivato), Pisello (fiore), Avena (fiore). Descrizione botanica e habitat
Equiseto:
pianta erbacea con rizoma strisciante molto ramificato, fusti sterili,
ruvidi, cavi all'intero per circa un terzo della lunghezza,
ripetutamente ramificati in verticilli, altezza 20-50 cm. I fusti
fertili portano sporofilli primaverili color giallo marrone e non sono
ramificati. Erba perenne, molto diffusa. Preferisce luoghi umidi,
incolti, i bordi dei viottoli e le macchie, i ruscelli e gli acquitrini.
Cresce da 0 a 2000 mt s.l.m.
Vite:
pianta ermafrodita, legnosa e rampicante. Cresce in zone temperate
calde. Ama i terreni calcarei. Le sue radici affondano profondamente
nella terra sia verticalmente che orizzontalmente come in un abbraccio.
Ha una longevità che va dai 100 ai 200 anni. Ha foglie alterne, opposte,
palmate. I rami ricchi di cirri, le permettono di attaccarsi a dei
sostegni. Le ramificazioni hanno l'aspetto di un ramo principale, ma in
realtà sono formate da pezzi appartenenti ciascuno ad un germoglio
laterale nuovo. Il modo di crescere del germoglio e la sua struttura
cambiano bruscamente, iniziando ad attorcigliarsi e cercando un supporto
solido a cui avvolgersi. Le piante crescerebbero all'infinito se le
gemme terminali, dove risiede l'attività formatrice, non si
metamorfosassero in gemme fiorali in cui la crescita della pianta si
conclude formando il seme. Il fiore raccolto a grappolo è regolare,
piccolo e forma una stella a cinque punte. Il frutto è una bacca piccola
globosa rosso bruna.
Pisello odoroso:
Il pisello odoroso (Lathyrus odoratus, L.) è un pianta erbacea annuale
della famiglia delle Brassicaceae alta 20-60 cm, con fusti alati che
possono raggiungere un'altezza di 180 cm. Le foglie sono due foglioline
ellittiche, glauche. Fiori su peduncoli più lunghi delle foglie e
corolla violacea o di altri colori. La fioritura si svolge da marzo a
maggio.
Avena:
appartiene alla famiglia delle Poaceae (Gramineae), si sviluppa in
luoghi ombreggiati sotto gli alberi, è una pianta erbacea perenne alta 1
o 2 m. La foglia è formata da una lamina stretta e lunga che si stacca
da una guaina fogliare che avvolge il fusto. I fiori, ermafroditi, sono
molto semplificati, riuniti in spighette a formare l'infiorescenza. Il
frutto è una cariosside.
Modo d'uso Adulti: da 10 a 30 gocce tre volte al giorno diluito in acqua. Bambini: da 5 a 10 gocce tre volte al giorno diluito in acqua. |